Non credere che si possa diventare felici procurando l'infelicità altrui. (Lucio Anneo Seneca)


Certe ferite non si rimarginano, restano. Puoi guardare da un'altra parte, far finta di non vederle, puoi non sentirle, ma ci sono, e loro ti sentono.

(Alexandre Cuissardes)


La vita presente è come una notte trascorsa in un brutto albergo... e le uniche vere gioie sono quelle che ci provengono dalla fede. (Santa Teresa d'Avila)

mercoledì 8 giugno 2016

"Guai a coloro che il Signore troverà ad occhi asciutti perchè non seppero essere solidali con i poveri e i sofferenti di questo mondo.

Per ricevere questa tenera consolazione di Dio è necessario fare nostre le miserie degli oppressi, le nostre viscere devono commuoversi alla vista di un ferito ai lati della strada, saper vibrare con il dolore altrui, essere più attenti alle persone, con le loro conflittualità e il loro disordine, che non all'ordine delle cose.


Solo sapendo tacere e sapendo compromettersi con la sofferenza dei poveri si potrà parlare della loro speranza.

Solo prendendo sul serio il dolore dell'umanità, la sofferenza dell'innocente e vivendo alla luce della Pasqua il mistero della Croce, sarà possibile evitare che la nostra teologia sia un discorso fatuo.

Solo allora non meriteremo da parte dei poveri di oggi il rimprovero che Giobbe gettava in faccia ai suoi amici: "Siete tutti consolatori stucchevoli" (Gustavo Gutierrez)